È difficile cercare di scrivere di una vita straordinaria senza che le parole compongano una storia, qualcosa di lontano ed edificante. Proverò e spero di riuscire a farvi sentire vicino l’uomo dietro la storia.
Vi dirò di Henry Fraser.
Forse qualcuno ricorda il
cognome, quello di Will, giocatore dei Saracens: Henry e Will sono
fratelli; forse, se quattro anni fa le cose non fossero andate come
sono andate, ora sarebbero anche compagni sul campo da rugby.
Partiamo dal 19 Luglio
2009.
Immaginate cosa debba
essere fare un tuffo nel mare blu del Portogallo durante una vacanza
con gli amici, aprire gli occhi a testa in giù, guardare il fondo
del mare, sentire l'acqua entrare nel naso e nelle orecchie,
attendere ancora un po' osservando la vita che scorre sotto di noi, e
poi riemergere a respirare ed accorgersi sbalorditi di non poter più
muovere niente. Niente braccia, gambe, torso; tutto fermo, nessuna
risposta all'impulso sempre più forte e disperato di muoversi, di
sbracciare, di calciare. Appena quel poco che basta per non affogare,
girare leggermente la testa di lato e riuscire a dire “aiuto!”.
Questo è accaduto ad
Henry Fraser.
Nessuna azione
spericolata, niente droghe o alcool, nessun 'se l'è andata a
cercare' con cui alcuni atroci sostenitori del principio di causalità
del fato girerebbero pagina, solo l'inebriante sensazione di avere
diciassette anni ed essere liberi, spensierati, in vacanza all'estero
con i propri amici, i propri compagni di squadra.
Da lì in poi, inizia un
quotidiano fatto di operazioni, infezioni, dolore ed angoscia.
Angoscia di perdere presente e futuro, angoscia di morire prima
fisicamente, poi moralmente. Paura di morire dentro in un corpo
inerte, nonostante famiglia ed amici diventino braccia e gambe.
Solo diciassette anni e un
colpo che avrebbe atterrato il più grosso dei piloni sudafricani,
non Henry.
Henry Fraser inizia a
staccare poco a poco i collegamenti con le macchine che lo aiutano a
vivere per fare diventare quel vivere una vita, la sua vita.
Dopo mesi, l'uscita
dall'ospedale e la conquista di una sedia a rotelle elettrica che gli
permette di non essere sempre spinto da ogni parte, la collaborazione
con il sito http://www.inattheside.com
per scrivere di rugby giovanile, l'organizzare incontri di
beneficenza, fino all’emozione più grande, essere l’ospite
d’onore all'inaugurazione dell'Allianz Park dei suoi Saracens.
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Henry all'inaugurazione dell'Allianz Park - foto blog di Henry Fraser |
Henry scende sul campo da
rugby ogni settimana insieme a suo fratello. Will, che ha coronato il
sogno che era anche suo, lo porta sé, al polso, ogni volta che
gioca.
La sua vita è ricca,
anche di senso dell'umorismo. Chi vuole stargli vicino deve saper
guardare oltre la sua immobilità, all’uomo che non accetta
compassione ma chiede e sa accogliere l’amicizia sincera.
Il rugby gli è sempre
vicino come una famiglia allargata, generosa e multicolore. Questo
gli permette sia di incontrare l'allenatore della nazionale inglese
come di conoscere uno strambo italo-australiano che scrive su un blog
dall'altra parte del mondo. Un caleidoscopio di legami fatti da una
palla ovale, che se non si sa mai dove rotoli, si sa che alla fine
finirà sempre nelle mani di un ruvido rugbista che in un modo o
nell'altro la saprà controllare e portare in meta, grande o piccola
che sia.
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Henry travestito da macchinina del gioco del Monopoly - foto blog di Henry Fraser |
Questo scritto non è una
raccolta fondi per Henry, anche se ne ha bisogno ed invito chi voglia
abbracciare quest’uomo, questo ragazzo, a fare una donazione,
perché le belle parole e la solidarietà fine a se stessa non
comprano le medicine, non pagano i conti degli ospedali e non si
mangiano, purtroppo. Stare vicini ad Henry, abbracciarlo, non per
senso di pietà ma con l’affetto e l’entusiasmo di chi, leggendo
di lui, abbia sentito la voglia di farlo realmente.
Io ringrazio lui. E
ringrazio voi se vorrete tendergli una mano.
Per maggiori
informazioni: http://www.henryfraser.org
e http://henryfraser.typepad.com/my-blog/
Per donazioni:
http://www.henryfraser.org/Henryfraser_trust.html